CASA non è solo il luogo che ospita istituzionalmente e funzionalmente la famiglia, ma le molte occasioni che manifesta lo spazio di essere casa, nel riconoscere le forme di essa in ogni oggetto, situazione, luogo, in una dichiarazione fiduciosa e naturale di abitabilità della vita.
2018 |LA CASA VUOTA
Nella cornice di una casa vuota, dentro l’inquietudine suscitata dalle stanze che conservano ancora le tracce della precedente storia, i piatti diventano “quadri” da mettere in mostra o popolano le tavole imbandite dalla narrazione che li anima: estrosi, coloratissimi, della stessa forma ma di dimensioni diverse.
2017 |AUX ARBRES CITOIENNES
Moda, arte e natura si incontrano nel progetto Aux arbres citoyens dello stilista Walter Dang, pensato in esclusiva per la XVIII edizione di Messer Tulipano al Castello di Pralormo (1 Aprile – 1 Maggio 2017).
2016 |LE QUATTRO STAGIONI per Luoghi Comuni
L’idea è quella di far coincidere i quattro eventi previsti per lo spazio prospiciente la via San Pio V con l’avvento delle quattro stagioni.
2012 |ASSEMBLEMENT
“Assemblement” a cura di Maria Teresa Grilli e Marisa Coppiano, con il contributo di Elisabetta Valentini
2016 |OH WOMEN!
Manu Emanuelli ospita Marisa Coppiano e Sveva Bellucci che hanno scelto la showroom di Dario Cavallo Pellicce nello storico quartiere torinese di San Salvario come particolare location per mettere in mostra i loro nuovi progetti. Come in uno strano caleidoscopio abiti e accessori si mischiano con le identità dei lavori delle due artiste, la prima torinese e l’altra romana.
2014 |NIENTE E’ COME SEMBRA
“Niente è come sembra”
Francesca Bertuglia ospita “Niente è come sembra”, i collages di Marisa Coppiano, architetto di grande sensibilità, che cuce progetti su misura e taglia materie e carte per i suoi collages. Continued
2013 |FLORILEGIO: NATURALE_ARTIFICIALE
La contraddizione tra realtà e finzione, naturale e artificiale connota il lavoro artistico di Marisa Coppiano. Per compiere la sua personalissima indagine ha scelto di realizzare un’installazione floreale ove il vero si mescola indissolubilmente al finto, dove la natura prorompe dentro la finzione sollecitando la sensorialità. E configura un mondo non più definito dalla concreta identità delle cose, ma da un subliminale, immateriale sovrapporsi di riflessi, modi di rappresentare, allestire, comunicare, concentrando la propria attenzione sulla inesauribile capacità di seduzione delle immagini.