Quel che uno è, non è nulla; quel che appare di lui è tutto”. Jean Jacques Rousseau

L’oggetto della competizione, indetta dall’associazione YAC , era la realizzazione di un’installazione architettonica dalla durata di un anno, pensata per esibire gli elaborati fotografici raccolti dalla Cineteca di Bologna sul tema delle starlette holliwoodiane. Location dell’installazione è la sede della Fondazione Fashion Research Italy, una palazzina moderna frutto del recente recupero di uno stabilimento industriale dismesso dei primi anni ’70.

La proposta nasce dall’idea di “mettere in mostra” le starlette sul palcoscenico dedicato per antonomasia al defilè, attraverso la realizzazione di una vera e propria passerella che il visitatore percorre operando un ribaltamento di quanto  normalmente avviene nell’ambito di una sfilata di moda, ove il pubblico osserva da una posizione fissa mentre sulla scena scorrono le modelle. L’installazione considera invece  il visitatore il soggetto deputato ad affrontare la passerella per contemplare e ammirare le starlette  lungo la passeggiata.

Al pubblico viene lasciato l’onere di interpretare l’universo femminile delle pin up, incantevoli bellezze che hanno sfiorato lo starsystem senza mai raggiungere la celebrità, come se si trattasse di un vero e proprio scenario teatrale, ove l’architettura si sposa con l’exhibit design.

L’omaggio a Mollino non fa altro che porre l’accento e sottolineare la singolare teatralità espressa dall’installazione, il ritorno alla seduzione. L’immaginario erotico onnipresente nelle opere di Mollino –  dalla planimetria a forma di corsetto del Teatro Regio di Torino (1965-1973) agli utensili che dovrebbero alludere a una seppur molto stilizzata anatomia femminile – viene qui riproposto attraverso l’oblò a cui si affaccia lo sguardo curioso e morboso; lo stesso che ha animato la maggior parte delle fotografie e delle più tarde Polaroid scattate da Mollino nelle sue varie garçonnières, che fungevano sia da studio fotografico sia da ambiente erotico pieno di fondali e tendaggi teatrali, oggetti feticcio, specchi e diverse varietà di trompe-l’oeil. E l’oggetto feticcio è qui rappresentato da un carillon gigante su cui si muove una pin up avvolta dalle sonorità che scorrono dagli anni ‘30 agli anni ’60.

Tavola di progetto

  • Anno 2018