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3.-PRIMAROSA-CESARINI-SFORZA

E chi è Primarosa Cesarini Sforza, un’altra delle tre artiste ospiti in Luoghi Comuni dal prossimo 7 Giugno?

La sua biografia parla di un’artista che ha molto lavorato, ha cominciato a dipingere all’età di 14 anni, e che ha esposto i suoi lavori in tutto il mondo. Come un uccello, si muove attraverso il mondo con modo di fare artistico leggero, poetico e di forte impatto.
I suoi lavori non utilizzano solo materiali nobili, ma Primarosa ama confrontarsi con i materiali più lontani dal mondo dell’arte, materiali poveri, di fortuna, oggetti di recupero, ai quali, grazie al suo occhio accorto, ne restituisce il senso poetico.

I tratti essenziali della sua arte si riscontrano anche nell’installazione che Primarosa primarosa14355presenta in Luoghi Comuni: una serie di ritagli di tela, appesi sulla parete, sui quali l’artista ha cucito con fili colorati, in modo abbozzato, uccelli e casette. Su alcuni frammenti di tessuto gli stessi soggetti sono dipinti, in modo frammentario, tanto da ricordare dei bozzetti.
Questo lavoro è contraddistinto da un accentuato carattere di ineffabilità: il suo cucito non è infatti mai definito nei particolari, ma pare quasi casuale e incompleto. I soggetti delle sue tele sono abbozzati, i fili ricamati non ancora tagliati, a sottolineare l’aspirazione dell’artista ad una non definitività, come se si trattasse di appunti appoggiati solo per un attimo su un muro.
Anche le tele dipinte sembrano essere inconcluse. In alcuni casi il soggetto non è neanche rappresentato nella sua interezza, ma l’artista ce ne riserva solo un particolare.

Cesarini-Sforza-Primarosa_oiseaux-chantent-avec-doigts_15_insitu-mairie4L’opera di Primarosa crea così uno spazio privato dell’artista, caratterizzato da una instabilità, come possibilità continua di mutamento e di crescita.
Nasce un racconto onirico, poetico, prettamente femminile e, dunque, caratterizzato da aspetti di  duplicità, tipici di questo sesso. Da un lato, c’è un aspetto di fragilità apparente dovuto alla materia, sia nell’opera sia nell’immagine del femminile, aspetto che nasconde invece una grande forza interiore, capace di “creare” sia nella concretezza della  realtà, sia nell’ambito artistico, un mondo abitato da forme incantatrici e simboliche.

Ludovica Matarozzo